PSICOLOGIA ONLINE


Negli ultimi tempi, soprattutto a causa del coronavirus, si è verificato un incremento delle prestazioni psicologiche online.

Dato questo modo diverso e nuovo  di fare psicoterapia ci sì è posti una serie di domande:


1.   Quali sono le differenze con la terapia tradizionale?

 In realtà, in un percorso di  psicologia online la seduta è realizzata in modo simile alla terapia tradizionale. Quindi, durante i primi incontri saranno raccolte le informazioni e nelle sedute successive viene formulato un percorso adeguato ai bisogni del paziente. La differenza risiede nel setting terapeutico.

In genere le sedute di psicoterapia si svolgono in una cornice ben definita: il cosiddetto “setting terapeutico”.  Il setting è insieme un luogo fisico e mentale. Lo spazio fisico è rappresentato dalla stanza in cui si svolge la terapia e da una serie di “regole”, quali, ad esempio, gli orari e tempi. Quello mentale è rappresentato dallo scambio che fluisce tra il terapeuta e il paziente, una sorta di “luogo condiviso”, quello della relazione terapeutica.

Cosa cambia tra i due setting?

Il setting terapeutico online, anziché strutturarsi nella stanza dello psicologo (setting fisico) è, appunto, online, attraverso l’uso dei mezzi tecnologici, quali smartphone, pc o tablet, attraverso le più note piattaforme quali WhatsApp, Skype, Zoom, Teams.

I presupposti su cui si basa il percorso di psicoterapia restano i medesimi, così come i principi guida a cui faccio riferimento.

 

2. Quali sono i vantaggi di un percorso online?
  • La semplicità di fruizione dello strumento. Oggi la maggior parte delle persone hanno uno smartphone o un pc.
  • Dà continuità a percorsi iniziati  che non possono proseguire in studio (a causa del Covid-19 o altre ragioni).
  •   Consente a chi abita lontano dallo studio di riferimento o a chi viaggia per lavoro, a chi ha problemi di orari, di poter intraprendere comunque un percorso.

 

3.   È efficace?

La risposta è si. Diversi studi clinici ne dimostrano l’efficacia (Zabinski e coll. 2001; Yager Z, O’Dea JA, 2006).


4.   Ci sono delle situazioni in cui questo approccio non si ritiene adatto?

Questo nuovo approccio è adatto a coloro che stanno attraversando momenti di crisi a causa del coronavirus, situazioni di disagio personali, per chi sente il bisogno di uno spazio in cui poter parlare liberamente, per chi soffre di ansia, disturbi psicosomatici, ecc. Inoltre può fruirne chi desidera aumentare la propria autostima e chi ha bisogno di sostegno nella crescita personale.

Ci sono tuttavia delle situazioni in cui questo tipo di trattamento non è consigliato. Sarà il terapeuta, in questo casi, a proporre alternative adatte ai bisogni e alla problematica del paziente.